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Anatomia di un marchio: due cuori e una capanna (di panna).
Che cuore faccia rima con amore, lo sanno quasi tutti (a cominciare dalla marca di gelati nota in tutto il mondo come “heartbrand”). Adesso l’ha scoperto anche il marketing della politica: è il caso dei simboli col cuore del partito dei Popolari italiani ed europei. Caso che, però, andrebbe affrontato con un’analisi controcorrente: non in termini di graphic design o di branding, ma di anatomia comparata.
Qualche mese fa, è stato presentato il nuovo partito del ministro degli Esteri (già ministro dell’Interno, nonché ex ministro della Giustizia) Angelino Alfano, che sostituiva il dissolto Nuovo Centrodestra (NCD). E insieme al nuovo partito, chiamato Alternativa Popolare e di cui fanno parte anche Lorenzin, Lupi, Cicchitto, Formigoni, ecc., è stato presentato anche il nuovo marchio. Un marchio che, come è stato insinuato da alcuni, richiamava un altro marchio noto in tutto il mondo: quello della Algida. Vero o falso?
I due marchi sembrerebbero avere una stessa matrice “sentimentale”. Basta confrontarli. Però a noi incuriosisce il motivo della scelta di questo particolare anatomico, nel senso di organo: perché proprio il cuore? Se il cuore della Algida e di tutti gli altri nomi locali della multinazionale Unilever (il “cuore di panna” ora caratterizza tutti i gelati, in tutto il mondo, e infatti Algida è una riconosciuta heartbrand) è plausibile, restano dei dubbi su quello di Alfano e compagnia: che c’entra un cuore con quel partito? A meno che la presenza nel partito di Beatrice Lorenzin, ministro della Sanità, non sia sufficiente ad autorizzarne l’uso. Ma la Lorenzin è ministro della Sanità, mica un cardiologo. Anzi, come fanno notare gli invidiosi, non ha neanche una laurea.
Insomma, si è scatenata un po’ di polemica, con qualche insinuazione e qualche battuta. A torto o a ragione? Innanzitutto ricordiamo che, prima di assumere le loro normali funzioni, i ministri devono prestare giuramento di fronte al presidente della Repubblica secondo una formula rituale: un giuramento che ha il significato di fedeltà nei confronti dei cittadini. E i giuramenti, si sa, si fanno con il cuore. Si mettono la mano sul cuore quelli che fanno i giuramenti, ma anche i nazionalisti dio-patria-famiglia o quelli che sentono l’inno alla partita di calcio e scattano sull’attenti con i lucciconi. Del resto, come diceva la canzone di Odoardo Spadaro…
L’è vera questa storia e se la un fosse
la può passar per vera, sol perché
so bene i’ lucciconi e quanta tosse
gli ha chi distante dalla Patria gli è.
Così ogni fiorentino ch’è lontano,
vedendoti partir ti dirà piano:
La porti un bacione a Firenze,
che l’è la mia città
che in cuore ho sempre qui.
Però, a pensarci bene, povera stella la Lorenzin, e povero Angelino, forse non hanno neanche tutte queste colpe. Perché l’imitazione, semmai, potrebbe stare all’origine: nel tentativo di fare l’amore col sapore, i politici hanno messo tutti in atto una specie di accoppiamento ininterruptus. Cioè? Cioè, il primo a prendere spunto dal cuore di panna della Algida non è stato il partito di Alfano, ma semmai il partito europeo di altre belle e qualificate anime: quello della Merkel e Rajoy, di Juncker e Orban. È il PPE, Partito popolare europeo (o EPP, European People’s Party, perché l’acronimo cambia a seconda della lingua e del paese), che ha usato un cuore prima di Alfano. E alla fine si potrebbe percepire una matrice comune, cioè una stessa fonte di ispirazione, confrontando e accoppiando i due marchi/cuori dei Popolari con quello dell’Algida: insomma, due cuori e una capanna di panna.
Ora, non si sa perché i popolari europei e gli “alternativi” italiani abbiano scelto come simbolo un cuore di panna: forse in occasione di un picco glicemico? Chissà. Però si sa perché l’Algida, il famoso heartbrand, ha scelto quel simbolo. E di questo vogliamo parlare, brevemente.
Innanzitutto, il simbolo è stato disegnato vent’anni fa da Carter Wong Design, uno studio di Londra. Nel tempo è stato sottoposto a qualche ritocco e revisione, ma più o meno è rimasto quello: un cuore sinuoso, o meglio due cuori che formano una spirale, una specie di ricciolo o di voluta che ricorda la sinuosità di un morbido gelato. Un “cuore di panna”, appunto.
Com’è nato il simbolo, lo spiegano bene i designer. “Think Nike or Coca-Cola; these are universal brands with marks that rarely, if ever, change. At a time when ice cream was beginning to be positioned more as a year round snack, (less “sun, sea and sand”), Unilever wanted an emotive logo to express what they coined “Natural Togetherness” – and to unite its various ice cream companies worldwide under a single mark; one that would stand the test of time. Comprehensive guidelines were produced: motivating staff across 52 territories, and providing help to implement the brand across an array of applications. Twenty years, a DBA Design Effectiveness Award, and millions of ice creams later, it’s an identity that’s still going strong worldwide. A recognised symbol of pleasure globally”.
Sulla storia e l’evoluzione di questo marchio leggendario del gelato (in origine) italiano, vi ricordiamo un interessante profilo che potete trovare nel sito indicato di seguito. L’Algida venne fondata negli anni Quaranta da un operaio e da un ingegnere austriaco a Roma, mentre il brevetto del celebre cornetto venne ceduto a Unilever dal gelataio Spica di Napoli; poi Unilever lo diffuse, con grande successo, in tutto il mondo. Oggi è uno dei tanti nostri brand storici passati in mani straniere. Per i più pessimisti e/o nostalgici, un ulteriore segno di declino della nostra industria e del genio italiano. Perciò, guardando gli spensierati politici italiani di Alternativa popolare che hanno presentato la loro ultima fatica con un grande sorriso stampato sulla faccia (così come gli allegri colleghi parlamentari europei), a noi lo spettacolo sembra invece desolante, e alla fine ci domandiamo: “Ma che mai avranno da ridere?”. Forse per niente. Perché, come direbbe la Lorenzin che di sanità se ne intende, non è un problema di graphic design o di branding, ma di anatomia comparata: per avere lo stomaco di fare un cuore simile a un altro cuore che è simile a un altro cuore, ci vorrà più fegato o meno cervello?
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Luglio 2017