Il vibe coding è un approccio alla creazione di interfacce digitali in cui si scrive codice partendo da descrizioni emozionali e intenzionali, piuttosto che da specifiche tecniche. È una forma di programmazione “guided-by-intent”, che sfrutta modelli di AI per tradurre prompt in linguaggio naturale in codice UI funzionante.
Cos’è il vibe coding
Il vibe coding rappresenta una nuova frontiera nella collaborazione tra sviluppatori, designer e intelligenza artificiale.
Invece di scrivere codice riga per riga per costruire un’interfaccia, si parte da un prompt come:
“Crea una dashboard luminosa, moderna e accessibile per visualizzare metriche settimanali, con sidebar e card animate”
L’AI interpreta questa richiesta e genera una base di codice HTML/CSS/JS o direttamente componenti React, Vue, SwiftUI o Flutter, da cui il developer può iterare e ottimizzare.
Questo approccio si inserisce in un flusso di lavoro più fluido tra design e sviluppo, riducendo la distanza tra idea e prototipo.
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Come funziona il vibe coding
1. Prompt intenzionale
Il processo inizia con un testo descrittivo che racchiude:
- Scopo dell’interfaccia
- Tono emotivo o atmosfera
- Comportamenti attesi e micro-interazioni
- Device di destinazione (mobile, web, desktop)
2. Traduzione AI → codice
Tool di AI come Replit o Lovable interpretano il prompt e generano codice UI pronto da testare, modificare o integrare.
3. Iterazione e refine
Il codice generato può essere migliorato dal dev, raffinato nel comportamento o esteso con logica business-specific.
Differenze tra vibe coding e approcci tradizionali
| Approccio | Partenza | Output iniziale | Velocità | Rischi |
|---|---|---|---|---|
| Tradizionale | Specifiche tecniche | Codice scritto a mano | Più lenta | Maggiore controllo |
| Vibe coding | Intenzione emotiva | Codice generato da AI | Rapidissima | Qualità variabile, serve refine |
Quando usare il vibe coding
✅ Ideale per:
- Creazione di mockup rapidi o MVP
- Design exploration o pitch interattivi
- Progetti con ampio spazio creativo
- Team cross-funzionali designer-dev
🚫 Meno adatto per:
- Architetture complesse
- UI mission-critical
- Sistemi design con regole rigide
- Progetti che richiedono compliance rigorosa (accessibilità, performance)
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Tool e tecnologie per iniziare
- v0.dev (by Vercel) – prompt to code per frontend e componenti
- Uizard – da testo a interfaccia visiva
- Replit – completamento e assistenza smart nel coding
- Figma + plugin AI – interfacce generate da descrizioni testuali
- OpenAI GPT-4o – può generare codice e interfacce responsive partendo da prompt creativi
Vibe coding e collaborazione tra designer e dev
Il vibe coding apre un nuovo spazio collaborativo:
- Il designer definisce il mood e l’intenzione dell’esperienza
- L’AI produce una base di codice o prototipo
- Il developer rifinisce, ottimizza e collega il codice alla logica di business
Risultato? Cicli più rapidi, meno attriti e più spazio alla sperimentazione.
FAQ
Cos’è la differenza tra vibe coding e vibe design?
Il vibe design è focalizzato su esplorazione visiva e UX, mentre il vibe coding punta a generare direttamente codice funzionante, partendo da prompt emozionali o intenzionali.
Il vibe coding è no-code?
No. Non elimina il codice, ma cambia il modo in cui lo si scrive: da prompt, non da righe manuali. È un supporto, non una sostituzione del developer.
Posso usare il vibe coding in ambienti di produzione?
Può aiutare in fase di prototipazione, ma in produzione richiede revisione, ottimizzazione e test approfonditi. È un punto di partenza, non un punto di arrivo.
Quali linguaggi o framework supporta?
Dipende dal tool. Alcuni generano componenti React, altri HTML/CSS vanilla, altri ancora Flutter, SwiftUI, Tailwind o persino codice backend (Node.js, Python).
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